Menu principale:
Giardino
Ultima settimana di preparazione prima della mezza maratona di domenica prossima.
La preparazione è costante, crescentemente intensa e divertente.
SI!!! Divertente anche se condotta su più livelli. Al punto in cui sono arrivato mi considero soddisfatto del lavoro svolto. Non ho particolari ambizioni, la mia corsa è contro il mio cronometro, conto come sempre di stare sotto le due ore e come dico spesso con il preciso intento di terminare con la voglia di farne poi un’altra!!!
La componente di piacere e divertimento di quello che sto facendo è per me condizione necessaria per poterlo fare: non hanno senso anacronistiche competizioni con altri o con tempi ufficiali, o il farlo per farsi vedere, o tanto peggio per gareggiare per i premi in palio!
Lo faccio semplicemente per me: per stare bene ora, mentre corro, per stare meglio subito dopo aver corso, per rinnovata energia, per provare a non stare da rottame fra qualche annetto!!
Come le tre punte di un tridente (famosa casa automobilistica) mi sono concentrato sui seguenti aspetti:
MENTE: rafforzamento della volontà,e visualizzazione dei risultati.
ALIMENTAZIONE: mai fatto diete particolari, anzi l’esatto contrario mangio di tutto.
CORPO: intensità crescente e costante durante le sedute di allenamento.
Sto cercando di portare a cinquanta km settimanali gli allenamenti per cercare di avere risultati di discreto livello.
Ho letto che 50 km sono (sarebbero) il valore di soglia per poter raggiungere risultati apprezzabili.
Di meno non avrebbe senso, non si riesce a imprimere quelle modifiche necessarie al proprio corpo, (massa muscolare, capacità respiratoria, apparato cardiaco) e mentali (forza di volontà, resistenza, costanza) necessarie.
La gara di Otranto ultima in ordine di presenza è stata forse una delle più faticose, ma al tempo stesso mi ha lasciato una sensazione di costanza mentale e fisica che non credevo di avere.
Il vento, le salite gli sfottò degli amici che mi sorpassavano in gara non hanno minato la mia capacità di resistenza al dolore fisico che a volte diventa il primo avversario in gara.
Le sensazioni positive (e perchè no anche negative) che impregnano la mente, le braccia, le gambe, ti spronano, ti rallentano, ti stimolano nel bene e nel male a non cedere alla fatica, allo sforzo che a volte ti toglie il respiro perché l’adrenalina che ti avvolge nel suo dolcissimo abbraccio al momento dell’arrivo ti fa scordare tutto ciò che di negativo (se c’è) si è avuto durante la performance.
Ora sono pronto a sostenere la prossima 21 km, come sempre armato di volontà, di spirito di sacrificio, di divertimento, di sentire il cuore che pulsa sempre di più per darti sempre più ossigeno, per dire ancora una volta “sono stanco ma e’ stato bellissimo”.
Solo chi come me ha provato, sia in allenamento, sia in gara può immaginare di cosa parlo.
E’ mi rifaccio al titolo, la corsa nella sua essenza è:
GIARDINO PER LA MENTE